Domenica 12 marzo 2020
don Piercarlo
Nel Vangelo appena proclamato incontriamo le prime donne che vanno al sepolcro di Gesù. Vanno per compiere un gesto di compassione, di affetto, di amore. Avevano seguito Gesù, l’avevano ascoltato, si erano sentite comprese per la loro dignità e lo avevano accompagnato fino alla fine, sul calvario e al momento della deposizione dalla Croce. Possiamo immaginare i loro sentimenti mentre vanno alla tomba: una certa tristezza, il dolore perchè Gesù le aveva lasciate, era morto, la sua vicenda era terminata. Ora si ritornava alla vita di prima.
Però nelle donne continuava l’amore, ed è l’amore verso Gesù che le aveva spinte a recarsi al sepolcro. Ma avviene ora, qualcosa di
inaspettato, di nuovo, di sconvolgente, addirittura sconvolgerà la loro vita: vedono il sepolcro vuoto si avvicinano e non trovano il corpo di Gesù; vedono solo due angeli. E’ un fatto che le lascia perplesse, dubbiose, piene di domande: Che cosa sta succedendo? Dove l’avete
posto? Ditemelo che lo andiamo a prendere? La novità spesso ci fa paura, anche la novità che Dio ci porta, la novità che Dio ci chiede.
Siamo come i discepoli: preferiamo tenere le insicurezze, fermarci ad una tomba, al pensiero verso il defunto, che alla fine vive solo nel
ricordo della storia. Piangiamo perchè una persona non c’è più, un pianto rivolto a noi stessi Abbiamo paura delle sorprese di Dio.
Vorrei condividere con Voi queste semplici riflessioni.
• Non chiudiamoci alla novità che Dio vuole portare alla nostra vita!
Siamo stanchi, delusi, tristi, preoccupati, pensiamo di non farcela. Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la fiducia, non
rassegnamoci mai: non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c’è peccato che non possa perdonare se ci apriamo a Lui.
• Accettiamo che Gesù entri nella nostra vita, accogliamolo come amico, con fiducia e gioia: lui è la vita! Se fino ad ora sei stato
lontano da Lui, fa un piccolo passo in avanti: ti accoglierà a braccia aperte. Se sei indifferente, accetta di rischiare: non sarai
deluso. Se ti sembra difficile seguirlo, non avere paura, affidati a Lui, stai sicuro che Lui ti è vicino, è con te e ti darà la pace che
cerchi e la forza per vivere come Lui.
• Sentiamoci – ancora oggi – invitati a far memoria dell’incontro con Gesù, delle sue parole, dei suoi gesti, della sua vita; ed è proprio
questo ricordare con amore l’esperienza con il Maestro che conduce le donne a superare ogni timore e portare l’annuncio della
resurrezione agli apostoli e a tutti gli altri. Fare memoria di quello che Dio ha fatto per me, per noi, fare memoria del cammino
percorso; e questo spalanca il cuore alla speranza per il futuro. Impariamo a fare memoria di quello che Dio ha fatto nella nostra vita. Il cuore di Maria si riaccende di gioia quando si sente chiamata per nome, subito riconobbe la voce del maestro. Ecco quella voce la porta a ricordarsi che è quella del maestro, allora Gesù è vivo è stato fedele alle sue promesse. Il sentirsi chiamata per nome per Maria è una grazia che la spinge ad andare a dire ai discepoli che lei ha visto il Signore. Ora non piange più, c’è gioia nel suo cuore.
• Pure noi oggi abbiamo nel cuore questa gioia: Gesù è risorto. Questa annuncio di gioia dobbiamo condividerlo con tutti; questa
gioia va gridata al mondo; questa gioia è capace di cambiare il cuore della gente; questa gioia è capace ancora oggi di far
sorridere. Questa gioia: – Gesù è risorto – vogliamo che entri in tutte le case, in tutte le corsie degli ospedali e della case di cura e
nelle carceri; questa gioia vogliamo che entri in tutti i cuori, anche in chi vive all’ombra della morte. Questa gioia ci guida a non
cercare tra i morti Colui che è vivo. Amen! Buona Pasqua