Carissimi,
ci prepariamo alla festa solenne di Pentecoste che per la Comunità pastorale di Gaggiano è la festa patronale.
Solitamente i patroni delle comunità cristiane portano nomi di Santi, di beati, oppure di Maria, noi come patrono abbiamo lo Spirito Santo.
Avere un patrono così, vuol dire che siamo invitati ad essere come i discepoli nel giorno di Pentecoste, non timorosi, litigiosi, impauriti, ma sempre aperti all’accoglienza di proposte che rendono la nostra vita piena di entusiasmo e di novità.
Come preparaci ad una festa patronale? Ciascuno di noi ha un suo modo ed un suo pensiero per entrare con gioia nel clima di festa; come pastore mi viene da consegnare a me e a voi questa modalità.
Anzitutto è bello pensare al valore delle relazioni: non sono solo accattivanti proposte ricreative o culturali, ma forse il ripensare e il rilanciare le relazioni tra di noi, penso siano importanti.
Penso pure al rivisitare con la mente la storia della nostra comunità, fatta di volti, di azioni, di valori, di persone che hanno fatto tanto ed è bello che ci sia un ricordo caro per loro. Non dimentichiamoci pure che le feste hanno sempre avuto un significato religioso, solitamente i fedeli si preparavano al giorno di festa con lo confessioni, per ben partecipare alla S. Messa.
Facendo parlare i nostri anziani, quasi tutti dicono queste cose: ci si preparava con la predicazione, con la celebrazione dei Sacramenti e poi si condivideva il pranzo o la cena con i parenti che per l’occasione erano da noi invitati a casa nostra.
Il valore della fede e il valore del dono dei fratelli. Che bello se riusciamo pure noi a riscoprire in questa festa patronale la presenza di Dio ed il dono dei fratelli. Spesso manca nella nostra comunità il desiderio di camminare insieme; si hanno tante idee, ma c’è fatica nel condividerle e nel realizzare un itinerario che possa aiutare anche le nuove generazioni ad essere più protagonisti della vita del paese. Se manca questo, manca il senso di appartenenza al paese, ed il paese non è vissuto.
Proviamo tutti insieme vivere questa festa patronale con occhi nuovi, con cuore entusiasta e con la gioia di stringere sempre di più nuove amicizie.
Ormai siamo alla fine dell’anno scolastico, al termine anche dell’anno pastorale, ma ricordiamoci sempre che il riposo deve essere giusto e, per riposo non si intende fare niente, ma avendo più tempo è bello pensare anche alla nostra vita spirituale. Perchè non leggere qualche bel libro? Perchè, e mi rivolgo ai più più giovani, invece di stare ore e ore a scrivere messaggi sui cellulari e quant’altro, magari leggere il giornale per documentarci su quello che sta succedendo nel mondo, oppure realizzare qualche opera buona di volontariato.
Vi auguro una gioiosa festa patronale e che lo Spirito Santo riscaldi i nostri cuori ed illumini la nostra mente per poter camminare sempre sulla strada della giustizia.
Un abbraccio!
Don Piercarlo